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Nel caso di incertezza normativa anche per assenza assoluta di precedenti giurisprudenziali in materia, le imposte e sanzioni fiscali vanno cancellate.
E’ quanto chiarito dalla Corte di cassazione, Sez. Tributaria, nell’ordinanza 19 ottobre 2018, n. 26431.
Nella vicenda in esame, una società aveva erogato ai componenti del consiglio d’amministrazione importo a titolo di fine mandato, usufruendo delle agevolazioni fiscali, ed in ragione di ciò, le era stato notificato un avviso di accertamento per il pagamento di maggiori imposte e le sanzioni.
Proposto ricorso, la Commissione tributaria adìta, aveva rigettato la richiesta di disapplicazione delle sanzioni, non ritenendo sussistente l’oggettiva incertezza interpretativa tale da ammetterne la disapplicazione, rilevando che “nella specie, non sussiste una pluralità di prescrizioni il cui coordinamento appaia difficoltoso, ma una semplice controvertibilità di valutazioni giuridiche dei presupposti dell’obbligazione tributaria”.
Diversamente da tale conclusione, è giunta la Corte di legittimità che ha, invece, annullato le imposte e sanzioni fiscali contestate, per incertezza normativa.
In particolare, la Cassazione ha rilevato che, mancando qualunque precedente giurisprudenziale al riguardo, non è chiaro, se il diritto all’indennità , debba essere considerato genericamente come il diritto degli amministratori, senza specificazione del compenso, oppure se ne deve essere precisato l’importo prima dell’accettazione della carica.
Dunque si tratta di incertezza normativa oggettiva collegata, non all’ignoranza giustificata, bensì all’impossibilità di giungere alla conoscenza sicura della norma tributaria, attesa anche la mancanza di precedenti giurisprudenziali in materia.
Per tali motivi, ha cassato l’impugnata sentenza e decidendo nel merito, ha dichiarato non dovute le sanzioni.
Fonte: Altalex
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2018